La regola suprema della vita religiosa è la sequela di Cristo. E Cristo è la verità suprema: Io sono la Verità (Gv 14, 6). Ma seguire Cristo come Verità significa applicare la propria intelligenza per conoscerlo meglio, il che deve essere qualcosa di permanente nel discepolo, perché la ricchezza che si trova in Cristo è inesauribile. Questo è il fondamento della formazione permanente dei contemplativi.

"Una solida formazione intellettuale che risponda agli obiettivi della vocazione e alla missione dell'Istituto stesso deve essere considerata (...) come base di una ricca ed equilibrata vita di preghiera e di contemplazione". La conoscenza e la gioia dello spirito nell'ordine che il Creatore e Redentore ha posto nell'universo e nell'uomo, chiamato alla vita eterna, è parte della relazione con Dio e la base di ogni evangelizzazione della cultura. "La nostra forza e la nostra gioia sono nella Verità e il nostro ideale è testimoniare questa verità".

Lo studio sarà utile alla vita contemplativa stessa "direttamente, aiutando la contemplazione, cioè illuminando la comprensione; indirettamente, rimuovendo i pericoli della contemplazione, cioè gli errori che spesso si verificano nella contemplazione del divino a chi non conosce le Scritture...".